Decalogo(*) per un’Europa unita, solidale e democratica, strumento di pace in un mondo globalizzato
1. assicurare lo “stato di diritto”: la supremazia della legge, il diritto di avere diritti, la non-discriminazione, la separazione dei poteri, le sanzioni contro l’abuso di poteri – per completare lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia nel rispetto dei diritti fondamentali e dei principi democratici,
2. salvaguardare e valorizzare le diversità culturali partendo dalle città e dalle regioni, nel quadro dell’identità multilivello che caratterizza il modello europeo, perché è a livello locale che si crea la coesione e l’integrazione o si fallisce,
3. garantire il diritto di asilo e l’accoglienza di chi fugge dalle guerre, dalle persecuzioni politiche, dalla fame, dai disastri ambientali e dallo sfruttamento delle terre nel quadro di una vera politica estera e di inclusione che impegni tutti gli Stati membri e le comunità locali, rinnovare e rafforzare la politica di cooperazione con il Mediterraneo e con l’Africa con un piano europeo di investimenti fondato sul partenariato pubblico/privato, governare con misure e strumenti sovranazionali i flussi migratori,
4. garantire il diritto alla sicurezza esterna, procedendo sulla via di una progressiva integrazione degli strumenti militari nazionali come strumento al servizio della pace e di una politica estera comune e istituendo dei peace corps europei, garantire il diritto alla sicurezza interna, rafforzando la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e al terrorismo transnazionali, gettando le basi di un diritto penale europeo, rafforzando i poteri della Procura europea e creando un’Agenzia di Intelligence comune nel pieno rispetto delle prerogative del PE e dei parlamenti nazionali,
5. dotare l’UEM di un governo economico fondato su istituzioni politiche di natura democratica: superando la distinzione fra politica monetaria sovranazionale, politiche economiche intergovernative e sociali nazionali, rispettando il principio secondo cui l’Euro è la moneta di tutta l’Unione con l’obbligo per tutti gli Stati membri di adottarla e creando gli strumenti politici e finanziari per assicurare una prosperità condivisa,
6. adottare un bilancio pluriennale con scadenza quinquennale declinato annualmente secondo le esigenze di breve termine, fondato su una capacità fiscale autonoma dai bilanci nazionali, rafforzato da prestiti e mutui per garantire investimenti innovativi di lunga durata e dotato dell’ammontare necessario per assicurare ai cittadini beni pubblici a dimensione europea,
7. adottare misure più efficaci per promuovere la convergenza, ridurre le diseguaglianze con una forte politica di coesione europea e creare un welfare europeo, dando piena e vincolante attuazione ai principi del “pilastro sociale” adottato a Goteborg e creando le condizioni di un rinnovato dialogo sociale come elemento caratterizzante della democrazia economica,
8. fare dell’UE e della sua politica industriale, tecnologica e scientifica un modello di transizione ecologica, dando piena attuazione agliobiettivi per lo sviluppo sostenibile adottati dalle Nazioni Unite nel 2015 e agli accordi di Parigi sottoscritti nel 2016,
9. creare une vera cittadinanza federale europea, come valore aggiunto delle cittadinanze nazionali e dotata di un autonomo nucleo di diritti individuali e collettivi e rafforzata dall’adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali e alla Carta Sociale di Torino riveduta compiendo un primo passo significativo con l’introduzione di liste transnazionali per l’elezione del PE nel rispetto della parità di genere e dell’equilibrio demografico,
10. avviare una fase costituente di un’Europa unita, solidale e democratica eleggendo nella primavera del 2019, fra i paesi e i popoli che lo vorranno e contestualmente al rinnovo del PE, un “Congresso” con il mandato di redigere la Legge Fondamentale di una futura Comunità federale che sia
democraticamente approvata attraverso un referendum pan-europeo.
(*) Patto per l’Italia nell’Unione europea, decalogo promosso dal Movimento europeo e sottoscritto (al 5 febbraio 2018) da 140 docenti universitari e da 35 candidati PD, LEU, Insieme, Più Europa, Civica Popolare alle elezioni del 4 marzo. Per adesioni scrivere a segreteria@movimentoeuropeo.it