Bandiera europea vessillo di libertà, popolo forza dell’Europa

Gli esiti delle elezioni parlamentari in Polonia del 25 ottobre scorso avevano reso immediatamente chiaro che il contagio ungherese, causato soprattutto dall’inerzia europea a quanto accaduto a Budapest, era iniziato. Le previsioni per il futuro del Paese dell’Aquila Bianca erano chiare fin da subito, ed assolutamente funeste. Probabilmente, però, quasi nessuno si poteva aspettare che un Paese potesse precipitare nel baratro con la rapidità che stiamo vedendo.
In Polonia l'inno europeo è un grido d'aiuto

Dall'inizio del 2016, il primo canale della radio di Stato polacca trasmette l'inno alla gioia della nona di Beethoven in alternanza con quello nazionale: prova così ad attirare l'attenzione sul pluralismo e la libertà di espressione minacciati dalla nuova legge sui media pubblici.
Questa legge prevede che i membri delle direzioni e dei consigli di amministrazione delle radio e tv pubbliche siano sospesi immediatamente dai loro incarichi. Le nuove nomine (e anche le rimozioni) saranno di competenza diretta del ministro del Tesoro, non più di un Consiglio ad hoc come avviene ora nel Paese. Prima di iniziare i brindisi al nuovo anno, il 31 dicembre 2015, il Parlamento ha detto il suo sì alla proposta di legge. Camera bassa e Senato sono entrambi dominati dal partito “Diritto e giustizia” (PiS), guidato dall'ex primo ministro Jaroslaw Kaczynski: il 25 ottobre la formazione conservatrice e xenofoba ha avuto la maggioranza assoluta in Parlamento. Il presidente Andrzej Duda, anche lui del PiS, eletto lo scorso maggio, il 7 gennaio 2016 ha dato il via libera alla riforma.
Su profughi e migranti l'UE verso la dissoluzione

di Guido Viale *
Decreto di espulsione differita. Che cos’è? E’ un foglio che le “autorità” mettono in mano a un profugo o a una profuga appena sbarcati In Italia, con cui viene loro ingiunto di abbandonare il paese dall’aeroporto di Fiumicino entro sette giorni. Così, persone appena uscite dall’incubo di un viaggio atroce e disperato, senza denaro, biglietto aereo, documenti, conoscenza della lingua e del paese, parenti, amici o strutture di sostegno, vengono abbandonate alla clandestinità e all’arte di arrangiarsi, in territori infestati da mafia e criminalità pronte a reclutarle. Difficile da credere, ma è così.
Sul decreto salva banche Renzi continua la politica populista antieuropeista

di Franco Praussello *
Dopo aver provocato una prima vittima fra il popolo dei risparmiatori rovinati, lo scandalo del salvataggio delle quattro banche sull’orlo del fallimento costituisce l’ennesimo fronte di scontro fra l’Ue e le autorità italiane, con un impatto sull’opinione pubblica che rischia di mettere a mal partito il governo a pochi mesi dalle elezioni amministrative di primavera.
Il microcosmo dei «sospesi», volti e segni dei profughi di ieri

di Mario Leone
La fuga. Comune denominatore, ieri e oggi. Si tratta della tragedia dei migranti dalla persecuzione politica, dalla discriminazione razziale, dall'intolleranza. Uno spaccato di memoria che ha sollevato quel velo di incertezza sul “chi siamo” e ha portato una speranza sul “dove andiamo”.
Venerdì scorso, 11 dicembre, si è svolta a Latina presso la facoltà di economia de la Sapienza, un ritorno al futuro, dal “c’era una volta” del microcosmo del campo profughi "Rossi Longhi" di Latina alla storia di oggi, un filo conduttore che lega le migrazioni a partire dal 1956, alle migrazioni attraverso le vie dei Balcani.