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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Europa

by Stephanie Jones - Creative Commons Licence

di Paolo Ponzano*

1. Premessa

L’integrazione differenziata (o integrazione flessibile, secondo un’altra definizione) nell’ambito dell’Unione europea costituisce una realtà giuridica e politica fin dagli inizi della costruzione europea, anche se la sua applicazione è divenuta molto più importante a partire dai Trattati di Maastricht e di Amsterdam. Il Trattato di Roma prevedeva in effetti già che il diritto europeo si applicasse a certi territori e non ad altri, che alcuni Stati membri potessero mantenere in vigore regimi speciali (si pensi ad esempio ai Paesi del Benelux) e che alcuni Stati membri fossero autorizzati dalla Commissione a mantenere in vita, a certe condizioni e a titolo temporaneo, delle misure nazionali2. In seguito, gli atti di diritto derivato hanno previsto numerose deroghe a favore degli Stati membri in grado di giustificare l’esistenza di situazioni geografiche, economiche o sociali che impedissero loro di applicare integralmente le disposizioni del diritto comunitario.

I migranti a Ventimiglia

di Guido Viale*

22 agosto 2015

Profughi e migranti sono due categorie di persone che oggi distingue solo chi vorrebbe ributtarne in mare almeno la metà: fanno la stessa strada, salgono sulle stesse imbarcazioni che sanno già destinate ad affondare, hanno attraversato gli stessi deserti, si sono sottratte alle stesse minacce: morte, miseria, fame, schiavitù sapendo bene che con quel viaggio, che spesso dura anche diversi anni, avrebbero continuato a rischiare la vitae la loro integrità.

GIorgio Anselmi, Paolo Ponzano e Ugo Ferruta al tavolo degli interventi

 

Verbale del dibattito a cura di Simone Cuozzo*

Gli interventi sono a titolo personale e non riflettono necessariamente la posizione dell’organizzazione di appartenenza*

Nelle ore appena precedenti all'apertura delle urne in Grecia per il voto referendario sull'accettazione o meno del programma di aiuti presentato dai “creditori”, federalisti fuori e dentro il Movimento Federalista Europeo (MFE) e rappresentanti istituzionali, politici e sindacali si sono confrontati sull'attualità della situazione greca e sulle future implicazioni per il processo di integrazione europea.

Immagine di Ventotene

di Nicola Vallinoto *

24 luglio 2015

Il dibattito di queste settimane sulla crisi greca ha fatto emergere questioni essenziali sul futuro dell'Europa. L'ultima riunione del Consiglio europeo del 12 luglio ci ha fatto rimanere col fiato sospeso fino all'accordo raggiunto alle 6 di lunedì mattina. Accordo raggiunto dopo 17 ore di trattative in cui la Germania, e con lei la maggioranza dei paesi dell'UE, ha voluto umiliare la Grecia con un accordo difficilmente realizzabile come ha ammesso lo stesso Fondo Monetario Internazionale in un documento pubblicato solo dopo poche ore dalla fine del Consiglio europeo. Critiche pesanti sono giunte al governo tedesco che ha voluto dare una lezione alla Grecia rinunciando a voler giocare un ruolo propositivo per rilanciare il progetto europeo non solo dal punto di vista economico ma anche, e soprattutto, da quello politico.

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