Un pontile rotto verso il nulla? Le conseguenze della Brexit sulla mia cittadinanza

“Le conseguenze della Brexit sono e saranno tante e disastrose, ma non avrei mai pensato di dover scegliere tra passare gli ultimi anni della mia vita con mio marito o vicino ai miei nipotini.”
Parla Anne Parry, cittadina britannica/italiana che dovrà affrontare delle scelta dolorose come conseguenza del referendum sulla Brexit. Ha scritto il testo per In Limbo, un progetto di Elena Remigi, cittadina italiana di Milano, residente a Londra, che ha curato i due libri in Limbo*.
UE: la Commissione propone un “nuovo” Patto per la migrazione e l'asilo

Premessa - La migrazione è una questione complessa e con molte sfaccettature che devono essere soppesate insieme. E non riguarda solo l'Europa. I paesi del Medio Oriente, in particolare Turchia, Giordania e Libano, sono maggiormente interessati dalla questione relativa ai rifugiati (in particolare, siriani, iracheni, palestinesi). In Nord-Africa, invece, la questione più pressante (oltre a quella dei rimpatri e delle riammissioni) è quella dell'immigrazione irregolare e della gestione dei flussi migratori in uscita verso i paesi europei.
La "perfida Albione" a un passo dal "no deal" con l'UE

La chiamavano la “perfida Albione”…? O dovremmo ancora usare il presente indicativo?
Passando dall’“Isola degli Ierni e degli Albioni" (gergalmente diffusosi nel IV secolo AC) fino a un versetto o una definizione, nel Settecento fu accomunata a quella terra l’aggettivo di “perfida”, poi in uso abbondante nell’Ottocento.
UE: nuove risorse proprie "per non essere ostaggi del debito"

Il 16 settembre si è tenuta al Parlamento europeo di Bruxelles un importante passo avanti – almeno nelle intenzioni “politiche” dell’unica camera rappresentativa dei cittadini – rispetto alle conclusioni dell’ultimo vertice del Consiglio europeo (dalla durata record, a fine luglio scorso) che ha “partorito” il Next generation EU da associare al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 che rappresentano, insieme, l’ossatura, composita, di più fondi e risorse nuove per sostenere la resilienza e la ripresa dell’Unione europea e degli Stati membri a seguito della Pandemia COVID-19.
L'Accordo storico del Consiglio europeo (17-20 luglio 2020) e la reazione del Parlamento europeo

Mentre stiamo lentamente uscendo dalla fase acuta della crisi sanitaria – indotta dalla pandemia di Covid-19 – l’attenzione si sta concentrando piuttosto sull’attenuazione dei danni socioeconomici. Dovendo adottare un pacchetto ambizioso a articolato che combina il tradizionale Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea (QFP) con uno sforzo straordinario per la ripresa (Recovery Fund-Next Generation EU), quello del luglio 2020, si è rivelato un Consiglio europeo particolarmente impegnativo. L’impossibilità di trovare un accordo nel week end (17-18 luglio) ha portato a un’estensione del vertice al lunedì (20 luglio). Infine, alle 5,32 del martedi (21 luglio), dopo l’ennesima notte di trattative di un negoziato laborioso, i leader europei hanno approvato per acclamazione e applauso finale il testo di un vertice (combattuto fino all’ultimo, che in più di un’occasione è arrivato a un passo dal fallimento) risolto nell’ennesimo incontro sulle riforme tra Conte e Rutte, guidati da Merkel e Macron (con il loro riavvicinamento del 18 maggio, la cancelliera tedesca – rompendo l’alleanza tradizionale con i Paesi del rigore di bilancio – ha fornito il suo sostegno alla creazione di un prestito comunitario, al fine di organizzare nuovi trasferimenti verso gli Stati messi a dura prova dal virus Covid -19).