I giovani dicono no alla fine di Schengen

Schengen è il nome di una piccola cittadina del Lussemburgo, resa famosa dagli accordi firmati nel 1985 tra diversi governi europei, con i quali si sanciva il diritto alla libera circolazione in Europa. Quella firma avrebbe cambiato il destino di un intero continente, il nostro, e di molte generazioni, le stesse che oggi firmano quest’ appello.
I giovani di oggi sono cresciuti in un continente senza confini, in cui era possibile viaggiare, lavorare ed amare ben oltre i vecchi confini nazionali, linee ormai sbiadite sulla cartina geografica. Oggi, a causa dello stato emergenziale in cui si trova l’Unione Europea, molti governi sembrano aver trovato nella sospensione del Trattato di Schengen la soluzione alla minaccia del terrorismo e all’immane flusso migratorio proveniente dal sud del mondo.
European Council, Migration. What a true European Government would do

(*) Published by Spinelli Group
Open letter to the Heads of State and Government of the European Union
Dear Heads of State and Government,Europe is facing a make or break moment. At the meeting of the European Council on March 17 you will have to take resolute decisions to prove to Member States and European citizens that resolving the migration crisis with European solutions is possible. The alternative will be a patchwork of national measures that will further aggravate the migration crisis and inflict another blow to European cohesion and integration.We urge you to support the proposals of the European Commission to roll back the re-introduction of national border controls and re-establish the full implementation of the Schengen arrangements as soon as possible, preferably before the December 2016 deadline.On the basis of the current treaties, you can decide to urgently establish a European Border and Coast Guard.
Accogliere i rifugiati, o è barbarie

Noi, cittadini dei paesi membri dell’Unione europea, della zona Schengen, dei Balcani e del Mediterraneo, del Medioriente e di altre regioni del mondo che condividono le nostre preoccupazioni, lanciamo un appello d’emergenza ai nostri concittadini, ai governi, ai rappresentanti nei parlamenti nazionali e al Parlamento europeo, oltre che alla Corte europea dei diritti dell’uomo e all’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati:
Bisogna salvare e accogliere i rifugiati dal Medioriente
Welcome refugees to Europe - A moral and political necessity

We citizens of the Member States of the European Union, of the Schengen Area, the Balkans, of the Mediterranean, and of the Middle East as well as citizens of other countries in the world, who share our concerns, are launching an emergency appeal.
To our government leaders and our representatives in national parliaments and in the European Parliament, as well as in the European Court of Human Rights and in the Office of the United Nations High Commissioner for Refugees:
The refugees from the Middle East must be rescued and welcomed !
Perchè sosteniamo l'iniziativa dei cittadini europei “Wake up Europe”

Nel settembre del 2012 l’allora primo ministro italiano Mario Monti propose agli altri partners europei un vertice da tenersi a marzo 2013 per affrontare il tema della crescita del nazionalismo e dell’euroscetticismo in Europa. Nel 2010 infatti era andato al potere in Ungheria il partito Fidesz, guidato da Victor Orban, aderente al Partito Popolare Europeo (PPE), ma di tendenze euroscettiche, sulla scia di una campagna elettorale con accenti chiaramente nazionalisti e xenofobi.