EDITORIALE - A chi da fastidio parlare di Stati Uniti d'Europa? Chiuso il profilo Twitter di "Europa in movimento"
"Europa in Movimento" è un blog animato da un gruppo di federalisti europei.
Ha iniziato la sua attività il 27 agosto del 2015 e, oltre al sito www.europainmovimento.eu, ha contemporaneamente aperto profili Facebook e Twitter.
Da allora ha operato pubblicando articoli e interventi su temi inerenti il processo di unificazione europea.
Il 20 agosto 2018 ha lanciato una campagna di controinformazione sull'Europa, in collaborazione con il Movimento europeo, per confutare le fake news e le contraddizioni degli euroscettici, spesso anche membri dell'attuale governo.
EDITORIALE - L'anima dell'Europa in frantumi lungo la rotta balcanica
Il vertice europeo con la Turchia di lunedì 7 marzo ha dispiegato i suoi effetti a meno di 24 ore dalla sua conclusione. Alla mezzanotte di martedì 8 marzo Slovenia, Croazia e Serbia hanno chiuso le frontiere interrompendo la rotta balcanica e sancendo la fine del canale umanitario che si era aperto nel cuore dell'Europa e che aveva visto passare migliaia di persone in fuga dalle guerre.
Nell'accordo tra UE e Turchia hanno vinto il cinismo e l'egoismo dei governi nazionali. Sebbene i dettagli dell'accordo verranno definiti nel Consiglio europeo di metà marzo le linee generali sono state già delineate. Appare chiaro che l'UE pagherà la Turchia per fare il lavoro 'sporco' con l'installazione di enormi “campi di concentramento” fuori dai confini europei. Sei sono i miliardi di euro chiesti dalla Turchia per questa operazione e il bello è che i leader europei non hanno ancora chiesto in cambio alcuna garanzia per i diritti umani e la libertà di stampa.
EDITORIALE - Una vittoria di Pirro per Cameron ma una sconfitta per il progetto europeo
A prima vista, le 16 pagine del progetto di decisione del Consiglio europeo (con i relativi allegati dello stesso volume) presentati dal Presidente del Consiglio europeo al fine di scongiurare il Brexit (cioè l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea) sembrano confermare le peggiori aspettative degli analisti dell'integrazione europea sul risultato del negoziato con il Primo Ministro britannico. In effetti, a prima vista, Cameron sembra aver ottenuto soddisfazione (parziale o totale secondo i casi) su tutti i quattro temi da lui menzionati nelle sue richieste all'UE dell'11 Novembre 2015.
EDITORIALE - La campagna "New Deal for Europe" continua
Il Piano Juncker rappresenta il successo più significativo della campagna New Deal for Europe (ND4E) iniziata con un'Iniziativa dei cittadini europei nel 2014. Dopo sette anni di politiche di austerità, il Presidente della Commissione europea ha finalmente affermato che la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro (gli obiettivi che ispirano la proposta politica di ND4E) sono le sue priorità, ha specificato che c'è fretta e sembra legare il destino del suo mandato al successo del piano di investimenti, perché è convinto che quest'ultimo contenga la risposta a quanto chiedono i cittadini. Siamo noi che abbiamo coniato la parola d'ordine ND4E, che è ormai sulla bocca di tutti da Tsipras, a Renzi a Ségol e l'ha usata lo stesso Juncker.
EDITORIALE - Matteo Renzi sull'isola che non c'è
C’e’ grande curiosità, per alcuni aspettative, per il messaggio per l’Europa che sabato 30 gennaio il Premier Matteo Renzi lancerà dall’isola di Ventotene. Le ragioni sono varie. E’ la prima volta che un Presidente del Consiglio in carica si reca sull’isola del Manifesto “Per un’Europa libera e unita” di Altiero Spinelli con il chiaro significato di dare un netto taglio politico al suo messaggio.
Tale visita avviene immediatamente dopo un importante incontro chiarificatore con Berlino e nel pieno di un acceso dibattito (in corso anche sul nostro blog www.europainmovimento.eu) sulla nuova linea politica inaugurata del governo italiano presso le istituzioni europee che ha ricevuto più di una critica dal tradizionale fronte europeista, molto preoccupato da possibili svarioni nazional-populisti.