Questo sito utilizza cookie di terze parti. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso

Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Italia

Domenico Lucano, sindaco di Riace

La decisione della Procura di Locri di porre agli arresti domiciliari il Sindaco di Riace Domenico Lucano e il divieto di dimora per la sua compagna rappresentano una nuova e grave tappa dell’azione che si è sviluppata in Italia non per impedire una politica di accoglienza ma per ostacolare azioni di inclusione di immigrati nella nostra società nell’interesse loro e del nostro paese.

Da questo punto di vista il Sindaco di Riace è stato ed è un modello in tutta Europa e anche nel mondo e la decisione della Procura di Locri, certamente in linea con il Contratto di governo siglato da Lega e dal Movimento 5 Stelle, concerne non soltanto il nostro paese ma l’intera Europa.

Campagna di informazione sull'Europa

La Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza la mozione che sostiene la “democrazia illiberale” di Viktor Orban con il voto congiunto dei parlamentari della Lega e del Movimento Cinque Stelle. Pochi giorni dopo il voto del Parlamento Europeo, i deputati del Movimento Cinque Stelle si piegano al volere del vero capo del governo.

Il voto italiano nel Consiglio dei Ministri dell’Unione europea sarà così determinante per formare una minoranza di blocco e impedire la formazione di una maggioranza qualificata non già per introdurre delle sanzioni contro il governo ungherese ma per avviare la procedura necessaria a constatare l’esistenza in Ungheria del rischio di una violazione grave dei diritti fondamentali. Sarà l’ennesima dimostrazione dell’impotenza di un sistema che attribuisce ai governi nazionali il potere di decidere dell’avvenire democratico e della libertà dei cittadini europei. Spetta alle organizzazioni sinceramente federaliste creare il consenso necessario per demolire il metodo confederale e intergovernativo che rende l’integrazione europea inefficace e incapace di rispondere alle domande degli europei.

Immagine allegorica del termine populismo

Che dire di un governo antieuropeista che si approvvigiona di acciaio dalla Germania della vituperata Merkel per tenere in vita l'Ilva di Taranto, come rilevato dal sempre attento Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici della Cisl? E che ora spalmerà su un triennio, dietro esplicita richiesta dei sindaci, i fondi per le periferie delle nostre città, dapprima negati, mentre l'odiata Ue contribuisce invece concretamente ai progetti per rivitalizzarle, stando alla documentazione fornita da Carmine Pacente, presidente della commissione per le politiche internazionali del comune di Milano? E come valutare i corrispettivi locali dell'establishment gialloverde?

L'artiicolo di Antonio Socci su Libero

Ciao, mi permetto di darti del tu perché nella corporazione giornalistica di cui faccio parte pare si usi così. Ho già avuto modo di disquisire in passato con altri due commentatori di “Libero”, Carioti e Mainiero, e siccome non c’è il due senza il tre adesso tocca a te(*). Sono uno dei colleghi da te definiti nel commento apparso ieri sul tuo giornale “lecchini dell’Ue” che si inventano balle.

Io lo sono a tal punto da aver abbracciato il federalismo (l’autentico federalismo, non quello spacciato a sproposito da oltre trent’anni dai leghisti) a 17 anni, dopo aver ripudiato i metodi violenti adottati da diversi compagni di liceo ed essere entrato di conseguenza a far parte di quelli che <il problema è il fascismo> come affermi tu. Alle tue affermazioni replico con una versione riveduta e corretta del tuo scritto, punto per punto. Se ti va, leggi le mie esternazioni e torna pure a valutare dal tuo punto di vista, del resto piuttosto chiaro e inequivocabile. Buon proseguimento del tuo lavoro.

Foto Charles De Gaulle

Luigi Di Maio è volato al Cairo dopo il ministro dell’interno e non si capisce bene cosa vadano a fare in Egitto due ministri che avrebbero tante cose da fare in Italia. Dal Cairo, senza specificare se parlava come viceprimo ministro a nome del governo italiano o come leader del movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio ha capricciosamente ribadito che, se l’Europa (la Commissione ? Il Consiglio ? I governi nazionali ?) non riscoprirà lo spirito di solidarietà su cui è stata fondata la Comunità l’Italia « non darà più un Euro a Bruxelles » e metterà il veto sul bilancio europeo.

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla nostra mailing-list per ricevere gli ultimi articoli direttamente nella tua mail!

Eventi

MobilitAzioni

  

 

europea - parlano i fatti 

fermiamolafebbredelpianeta

 

unpa campaign

 

neawdealbee

 

 

Europa in onda

Europa in onda