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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Il Manifesto di Ventotene, Copertina Ultima spiaggia edizioni

Il problema europeo, salvo lodevoli eccezioni, è stato quasi del tutto ignorato durante la campagna elettorale o, nel migliore dei casi, considerato un fastidioso vincolo esterno. Al contrario, le lezioni recenti di Francia e Germania hanno mostrato che l'alternativa 'più Europa-meno Europa' ha segnato la discriminante tra le forze in campo, prima delle elezioni, in Francia e dopo le elezioni, in Germania. I partiti italiani non hanno compreso che si sta sviluppando una lotta politica in Europa molto più decisiva delle diatribe nazionali. Chi si richiama al sovranismo, dovrebbe avere il pudore di spiegare ai cittadini come l'Italia possa diventare sovrana in un mondo di grandi potenze che stanno accrescendo rapidamente i loro armamenti tradizionali e atomici. Se gli USA si disinteressano dell'Europa, sempre più se ne stanno interessando Russia e Cina, che non lasceranno certamente spazi liberi per ulteriori giri di valzer ad una Italia nostalgica del passato.

 

Chi vuole il progresso dell'Italia e degli italiani deve volere un'Europa sovrana, democratica e federale. La presa di posizione di otto paesi del Nord Europa – Olanda, Danimarca, Irlanda, Svezia, Finlandia, Estonia, Lituania e Lettonia – mostra che le forze politiche favorevoli alla conservazione dello status quo intergovernativo nell'Unione si stanno organizzando. Si dice che questa posizione, annunciata il 5 marzo, subito dopo la decisione positiva della SPD di partecipare al governo tedesco, sia stata ispirata dall'ex Ministro Schäuble; in ogni caso, i contenuti riprendono fedelmente le posizioni espresse nel suo 'non-paper' diffuso a futura memoria. Si tratta di un tentativo di contrastare il progetto di Macron – e le richieste del governo italiano – per un'Unione dotata di maggiori risorse di bilancio, per più investimenti europei e di un fondo europeo contro la disoccupazione. E' ora possibile che agli otto paesi del Nord si uniscano quelli di Visegrad, che certamente non intendono favorire la creazione di un'Europa federale.

L'Italia non può ignorare questo scenario di lotta. Chi non partecipa al futuro dell'Europa subirà le scelte altrui. Il Presidente Mattarella ha richiamato i partiti italiani alla loro responsabilità primaria: difendere il bene comune dell'Italia e degli italiani. Pertanto, i partiti che vorranno dar vita a un nuovo governo devono presentare al Presidente della Repubblica un preciso progetto per le riforme che intendono sostenere nelle istituzioni europee. Devono indicare con chi stare, se con le forze politiche che in Francia e in Germania stanno definendo le basi per un'Europa federale oppure con chi le contrasta. Anche le riforme italiane saranno certamente decisive e importanti, ma solo se sono compatibili con la nuova Unione europea che si sta costruendo. Per questo, sebbene le indicazioni di chi dovrà governare e di chi sarà il nuovo presidente del Consiglio, non siano state chiarite dal voto del 4 marzo, tutti i partiti possono, se lo vogliono, trovare un accordo per un'Italia che rilanci in Europa il progetto di Ventotene, un patrimonio culturale di cui gli italiani sono fieri. Un accordo tra tutte le forze europeiste, che sono la maggioranza nel Parlamento, non comporta una loro diretta partecipazione al voto di fiducia per il governo. E' sufficiente un appoggio esterno al programma per le riforme europee. Le riforme nazionali si faranno con le maggioranze ad hoc che occasionalmente si formeranno dentro il Parlamento.

Se un governo italiano per l'Europa di Ventotene non raccoglierà i consensi sufficienti, l'Italia rischierà di diventare la palla al piede della costruzione europea e di far fallire chi, in particolare Francia e Germania, si sta battendo contro nemici interni ed esterni alla riforma federale dell'Unione. Sarebbe una scelta sciagurata per un paese che, tra gli episodi più luminosi della sua storia, può ricordare l'iniziativa di alcuni coraggiosi antifascisti che nel 1941 hanno lanciato da Ventotene un Manifesto per un'Europa libera e unita.

Autore
Guido Montani
Author: Guido MontaniWebsite: https://sites.google.com/site/guidomontani23/
Bio
Guido Montani insegna International Political Economy nell’Università di Pavia. E’ stato Segretario Generale e Presidente del Movimento Federalista Europeo. E’ Membro Onorario della Unione Europea dei Federalisti (UEF). Ha fondato nel 1987, con un gruppo di amici, l’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli, di cui è stato Direttore. Tra le sue pubblicazioni: L’economia politica e il mercato mondiale, Laterza, 1996; Ecologia e Federalismo, Istituto Spinelli, Ventotene, 2004; L’economia politica dell’integrazione europea, UTET, 2008; con R. Fiorentini, The New Global Political Economy. From Crisis to Supranational Integration, Edward Elgar, 2012; con R. Fiorentini, The European Union and Supranational Political Economy, Routledge, 2015; From National to Supranational: A Paradigm Shift in Political Economy" in Iglesias-Rodrieguez P, Triandafyllidou A. and Gropas R. (eds), After the Financial Crisis. Shifting Legal, Economic and Political Paradigms, London, Palgrave, 2016.
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