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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Sopron, Picnic europeo, 19 agosto 1989

"Lì dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva", Hölderlin

Il 19 agosto 1989, nei pressi della piccola città ungherese di Sopron, al confine con l'Austria, alcuni rappresentanti della società civile dell'Est e dell'Ovest organizzarono su un prato a pochi metri dal filo spinato e dai posti di guardia militarizzati, un "Picnic Pan-europeo", un appuntamento campestre con il sogno di mettere fine, attraverso piccoli passi simbolici, alla divisione nata dalla guerra fredda. Prima piccola apertura del governo comunista di Budapest, il déjeuner sur l'herbe fu eccezionalmente autorizzato. Ma migliaia di persone, prevalentemente cittadini tedeschi della RDA in vacanza nel "paese fratello" si unirono all'inedito raduno e poi si misero in cammino verso la ormai decennale linea di demarcazione, decisi ad abbattere pacificamente la cortina di ferro eretta nel dopo guerra.

Sfidando ogni rischio per la loro incolumità, decisero di attraversare a piedi la frontiera. Colta di sorpresa, la polizia del regime comunista rinunciò a sparare sui civili dando luogo a un movimento popolare che portò, solo poche settimane dopo, al crollo del muro di Berlino. Fu l'inizio della riunificazione dell'Europa consacrata negli anni successivi con la costruzione di uno spazio democratico comune attraverso l'adesione - seppure controversa - di una grande parte dei paesi dell’ex-blocco dell'Est abbandonati, dopo il 1945, all'oppressione sovietica.

In questo anniversario del 19 agosto di venti nove anni fa, mentre nuove nuvole nere si addensano sul continente, il tempo è venuto per tutti i cittadini di buona volontà di mobilitarsi a loro volta per resistere al ritorno delle divisioni, della xenofobia, dell'esclusione, delle discriminazioni e delle barriere. In sostanza per impedire il ritorno di un passato di dolore e di sopraffazioni.
La vita democratica e l'Unione Europea, la più formidabile costruzione politica della storia moderna, sono oggi sotto attacco. L'America di Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin sono concordi sul disegno di disintegrare l’Unione politica e operano quotidianamente in tale senso con l'appoggio di partiti politici estremisti locali.

E’ arrivato il tempo per i sinceri democratici europei di reagire a queste minacce mortifere. E l'ora della riscossa e della resistenza di fronte a forze estreme che mascherano le loro mire assicurando, a parole, di non voler ricorrere alla violenza e alla distruzione degli equilibri costituzionali e democratici. Ma nei fatti, ovunque abbiano conquistato il potere, queste forze rimettono in discussione i principi liberali, stigmattizano le minoranze, le opposizioni, gli stranieri che siano migranti o popolazioni nomadi, cercano di cancellare i corpi intermedi e i contro-poteri, fanno risorgere vecchi etno-nazionalismi, alimentano le false notizie e fomentano l'odio nella ricerca costante di capri-espiatori.

Negli anni Trenta, i partiti estremisti usavano sistematicamente il terrore e la violenza. Quelli dell'inizio del 21esimo secolo si basano sulla disinformazione, sulla diffamazione e sull'intimidazione. Ma guai a sottostimare il punto d'arrivo tragico di queste politiche.
Chi mai avrebbe potuto immaginare ancora pochi anni fa la demonizzazione delle organizzazioni non governative, il respingimento violento e l’omicidio di profughi, la caccia allo straniero, l'aumento notevole degli atti xenofobi o, come si è visto di recente negli Stati Uniti d'America, la separazione, la segregazione e l'incarcerazione di bambini, rei solo di aver tentato l’attraversamento della frontiera? Tutto questo mentre in quasi tutti i paesi confinanti con l'Unione Europea imperversano dittature, democrazie illiberali o sanguinosi conflitti.
La convivenza civile è seriamente minacciata, cosi come l'Unione Europea che ne è la sua concretizzazione su scala continentale. Non siamo più di fronte a critiche leggitime sulle mancanze e gli evidenti disfunzionamenti delle istituzioni di Bruxelles. E' l'esistenza stessa del patto democratico e sociale nato nel dopoguerra che viene poco a poco rimesso in discussione.
Ovunque, le forze democratiche e progressiste rimangono interdette davanti al riemergere di fantasmi che si pensavano appartenenti al passato e si interrogano sul da farsi per contrastare queste derive e l'affermazione di partiti che sfruttano lo smarrimento delle popolazioni davanti alla crisi economica, ai cambiamenti prodotti dalla globalizzazione e alla perdita dei tradizionali punti di riferimento.

Il primo passo del soprassalto democratico deve inevitabilmente iniziare con la convergenza delle forze, delle associazioni, dei gruppi e dei singoli cittadini finora divisi da incomprensioni, vecchi rancori, sensibilità diverse.

E' ora che i sinceri democratici si ritrovino e si uniscano di fronte a un nemico comune che rischia di spiazzarli definitivamente via e di seppellire la democrazia liberale. Non possiamo rimanere inermi davanti ai progetti come quello prospettato dall'estremista dell'ultra destra americana Steve Bannon di costruire una internazionale dei sovranisti in Europa.
Come nell'agosto 1989 a Sopron, il tempo è venuto di chiamare i cittadini a organizzarsi e raggrupparsi per cambiare il corso della Storia.

Tutti quelli che hanno coscienza dei pericoli che corre oggi l'Europa e in particolare l'Italia, che sentono di trovarsi di fronte a un momento chiave della nostra vita e di quella dei nostri figli non possono più aspettare il dissolversi del temporale che ci minaccia. E' di nuovo suonata l'ora dell'azione e della mobilitazione.

Tutti quelli che credono che il quadro nazionale del passato non sia più in grado di rispondere alle nuove sfide geopolitiche, economiche, sociali, migratorie, technologiche, culturali e ambientali e che l'orizzonte di una Europa più unita sia l'unica via di salvezza, tutti quelli convinti che gli Stati Uniti d'Europa siano l'unica prospettiva seria e concreta per riaffermare uno spirito di libertà, di giustizia, di solidarietà e di fratellanza, debbono fare sentire ora la loro voce, il loro grido, la loro determinazione. E' venuto il tempo di affermare Europa Now!
Il manifesto di Sopron, redatto dopo l'appuntamento del 19 agosto 1989, recita "il secolo a venire non può essere l'epoca dei colpi e delle ostilità. E' la nostra responsabilità che ci obbliga per il futuro"

Tocca a tutti i democratici europei e in primo luogo ai giovani della Generazione Erasmus dimostrare che sentono ancora l'eco della libertà di Sopron e che sono pronti a riprendere il cammino per una Europa unita e fraterna, cominciando con il ritrovarsi per un rinnovato "Picnic Pan-europeo" il 6 ottobre 2018 a Ferrara, durante il Festival di Internazionale.


Eric Jozsef
Maurizio D'Amore
Associazione EuropaNow!

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