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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

di Lamberto Zanetti

Fin dal 1941, anno in cui fu redatto il Manifesto di Ventotene, da parte di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, la consapevolezza che la maggior parte dei problemi non avevano più una dimensione nazionale portò i federalisti a sperare, nel pieno della seconda guerra mondiale, che una volta terminato il secondo grande suicidio collettivo del 1939-45, si sarebbero create nuove Istituzioni politiche federali dal Quartiere al Continente e al Mondo, capaci di realizzare la Pace attraverso la realizzazione di una grande Federazione di Popoli che Immanuel Kant aveva così mirabilmente descritto nel 1784 nella “Idea di una storia universale da un punto di vista cosmopolitico“.

 

Purtroppo tutto ciò non si è realizzato ed oggi il Mondo senza un governo democratico della globalizzazione responsabile innanzi a un Parlamento Mondiale sta vivendo la vigilia di una terza guerra mondiale o, come afferma Papa Bergoglio, è già vicino al suicidio collettivo che ora, a differenza di 75 anni fa all’epoca del Manifesto per un’Europa libera, democratica ed unita, meglio noto come Manifesto di Ventotene, può avvenire non solo per lo scoppio della bomba atomica (olocausto nucleare), ma anche per lo scoppio della bomba climatica.

Il tentativo di fermare la febbre del Pianeta alla COP 21 di Parigi è stata un’occasione di nuovo perduta per realizzare un Piano Mondiale per l’Ambiente, attraverso la creazione di un’Organizzazione Mondiale per l’Ambiente (OMA), gestita da un’Alta Autorità e dotata di risorse finanziarie proprie derivanti da una Carbon Tax Mondiale. Il modello di istituzione proposto dai Federalisti nella Petizione (che si può firmare a partire dal sito www.europainmovimento.eu o dalla pagina Facebook dell’Istituto Paride Baccarini) è quello della CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, nel processo di unificazione europea.

La CECA fu affiancata da un’Assemblea Parlamentare , i cui membri furono nominati dai Parlamenti nazionali e costituì il primo embrione del futuro Parlamento europeo, poi eletto a suffragio universale diretto per la prima volta nel 1979. Fra i 18 membri italiani vi era il senatore forlivese Alessandro Schiavi che nella sua qualità di decano dell’Assemblea fu chiamato a presiederne la prima seduta a Strasburgo l’11 maggio del 1954, e a tenere la relazione introduttiva.

Anche l’OMA potrebbe essere affiancata da un’Assemblea Parlamentare e costituire il primo embrione del futuro Parlamento Mondiale. Nella nostra Petizione che a Parigi siamo riusciti a far circolare anche fra le delegazioni dei Capi di Stato e di Governo della COP 21, viene lasciato aperto uno spiraglio per un’intesa sulla creazione dell’OMA che, come abbiamo scritto, potrebbe avvenire anche nei mesi immediatamente successivi la COP 21. L’OMA costituirà lo strumento per gestire insieme le emergenze ambientali globali e per incoraggiare i Paesi in via di sviluppo a condividere la diminuzione di emissioni di carbonio (CO2) e i Paesi sviluppati ad aiutarli fornendo loro una considerevole quota di sostegno finanziario e tecnologico.

Ora con l’inizio del nuovo anno entriamo nei mesi immediatamente successivi alla COP 21 di Parigi ed è necessario prepararsi fin d’ora per la COP 22 che si terrà a novembre 2016 a Marrakech. I Governi, non avendo ancora compreso l’urgenza e la gravità della situazione, si pongono obiettivi, fra l’altro nemmeno vincolanti, proiettandoli in un tempo che è troppo lungo rispetto alla necessità di invertire l’attuale logica di sviluppo insostenibile .

Occorre infatti porre fine con urgenza all’era dei carburanti fossili e passare alle energie rinnovabili: eolico, fotovoltaico ed idrogeno. Occorre quindi uno sviluppo sostenibile basato sulla riconversione ecologica dell’economia e della società, che punti sulla riduzione significativa dell’iniquità socio-economica e sulla buona e piena occupazione, attraverso la creazione di un esercito del lavoro con relativa leva del lavoro.

A tal fine l’Unione Europea deve attivare subito un Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile (un New Deal europeo) e per la piena occupazione che rilanci l’economia europea con risorse derivanti da una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), da una Carbon tax e da Europroject bond emessi dalla BEI.

Serve un nuovo ordine mondiale democratico e federale dal quartiere al mondo regolato dal principio di sussidiarietà capace di legare assieme quartieri, comuni, regioni, stati in una nuova società planetaria cooperativa e solidale, socialista, democratica, federalista ed ecologista . Questa non è utopia, ma la realizzazione kantiana dell’unità politica del genere umano, l’unica via per la salvezza di noi tutti su questo Pianeta Terra.

Autore
Lamberto Zanetti
Author: Lamberto Zanetti
Bio
Membro della direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo e presidente dell'Istituto di Studi sul federalismo e l'unità europea Paride Baccarini
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