La Commissione europea ritiene ora più importante che mai avviare il dibattito sulla Conferenza sul futuro dell'Europa; lo aveva preannuciato a ottobre dello scorso anno nel suo programma per il 2021. La Conferenza è (o potrebbe essere) per tutto il movimento per la costruzione degli Stati uniti d'Europa, un motivo di rinnovamento del messaggio contenuto nel Manifesto di Ventotene, oggi ancor più rilevante, a 80 anni dalla redazione.
Le questioni sollevate nel corso dell'ultimo anno – dalla necessità di un'Unione sanitaria europea più forte ai cambiamenti duraturi che la pandemia può imprimere sul nostro modo di vivere insieme – possono essere affrontate solo se tutti hanno la possibilità di esprimersi e attingendo a tutte le nostre esperienze e competenze comuni.
Il parlamento italiano ha previsto al comma 626 dell'art. 1 della Legge di Bilancio 2021 la spesa di 2 milioni di euro per l'anno 2021 per la realizzazione di iniziative, coordinate dal Dipartimento delle Politiche europee della presidenza del consiglio dei ministri, volte a dare concreta attuazione alla partecipazione dell'Italia alla Conferenza sul futuro dell'Europa. La Conferenza, il cui inizio era stato originariamente previsto il 9 maggio 2020 e rinviata a causa della crisi pandemica, ha l’obiettivo di rivitalizzare il processo europeo, rafforzare lo spazio democratico e promuovere un migliore funzionamento dell’Unione europea, coinvolgendo nel progetto dell’Europa futura – con un approccio inclusivo - cittadini di ogni categoria, rappresentanti della società civile e autorità a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
Dopo l’accordo del 3 marzo al Consiglio e del 4 marzo al Parlamento Europeo che ha approvato il testo di compromesso della presidenza di turno portoghese (DRAFT ZERO Joint Declaration final) e sarà firmato mercoledì 10 marzo, l’organizzazione di un forum è declinato a ribasso ma si tratta comunque di una fase di lavorazione nuova tra Istituzioni e cittadini europei. Per quanto riguarda la governance della Conferenza ci sarà una co-presidenza David Sassoli per il Parlamento europeo, Charles Michel per il Consiglio europeo e Ursula von der Leyen per la Commissione europeo, affiancati da un Comitato esecutivo con tre rappresentanti e “fino a quattro osservatori” per dare al Parlamento europeo la possibilità di vedere rappresentati tutti i gruppi politici.
I lavori dovranno concludersi sotto la presidenza di turno francese quindi nel primo semestre 2022 (abbreviando i tempi, riportandoli nella sostanza a quelli pre Covid19). Non vi è alcun riferimento, come in precedenza, alle assemblee dei cittadini che erano state previste nella bozza. L'impegno delle istituzioni europee sarà quello di “organizzare panel di cittadini europei”, che “dovranno essere rappresentativi in termini di origine geografica, sesso, età, background socioeconomico dei cittadini e/o livello di istruzione”. Caratterizzeranno il cammino “eventi specifici”, “dedicati ai giovani poiché loro la partecipazione è essenziale per garantire un impatto duraturo della Conferenza.
I panel dovranno fornire contributi nel quadro della Conferenza che forniscano input alla Plenaria formulando una serie di raccomandazioni cui l’Unione dovrà dare seguito”. Anche qui per venire incontro alle esigenze espresse nel piano della Commissione e nel rispetto del principio costituzionale italiano di sussidiarietà, è auspicabile l'avvio di una progettualità regionale e lo stanziamento di risorse per completare e aumentare l'operazione di ascolto e di leva delle posizioni della società e delle comunità locali.
Questo perché potrebbero essere realizzate con maggiore efficacia le iniziative che in particolare, come riportato nella relazione illustrativa al disegno di Legge di Bilancio 2021 originario, si attiveranno nella prima fase:
- incontri e scambi con rappresentanti delle istituzioni europee;
- organizzazione d’incontri con la società civile su temi di interesse, volti a definire il concetto di “beni pubblici europei”;
- convegni e dibattiti rivolti alle nuove generazioni al fine di organizzare una “Conferenza dei giovani”, aperta a giovani dei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani occidentali; eventi istituzionali da organizzare presso le sedi della Camera e del Senato o di altre istituzioni nazionali od europee;
- iniziative di comunicazione, mediante una campagna radio-televisiva dedicata alla Conferenza, una piattaforma web dedicata dal titolo “Europa = Noi”; - eventi socio-culturali; allestimento del nuovo percorso “Scegli l’Europa di domani”, nell’ambito della mostra Italia in Europa, rivolta in particolare agli studenti e da diffondere attraverso istituti di cultura e consolati;
- l’iniziativa “Back to School” articolata in incontri degli studenti con funzionari e parlamentari europei che tornano nella loro scuola;
- seminari estivi dedicati agli studenti della scuola secondaria.