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Manifestazione a Forlì per la COP21

La notizia data Lunedì 24 ottobre 2016 dalla World Meteorological Organization (WMO) che le concentrazioni di anidride carbonica (CO2) hanno superato la soglia di 400 parti per milione per l’intero 2016 e che sono le più alte da circa un milione di anni, producendo un aumento della temperatura globale del Pianeta vicino ai due gradi centigradi conferma ciò che sosteniamo da anni e cioè che ci stiamo sempre di più avvicinando al punto di non ritorno per il clima e per la vita sul Pianeta. 

Tali concentrazioni non subiranno significative discese per molte generazioni a venire. Quello che si temeva purtroppo è stato raggiunto e l’aumento della temperatura del Pianeta di due gradi centigradi è ormai una realtà . La Comunità scientifica internazionale ha avuto ragione nella previsione che nel 2015 e nel 2016 , senza interventi immediati, incisivi e consistenti per la riduzione a livello planetario delle emissioni di CO2 , si sarebbe arrivati a questo punto.

 

Ora dobbiamo lottare con tutto il nostro impegno e con tutte le nostre forze per poter contenere l’aumento delle temperature sotto i due gradi centigradi , anche se già quasi raggiunti (1,9 gradi ), rispetto all’era preindustriale.

Il tentativo di fermare la febbre del Pianeta alla COP 21 di Parigi, già ratificato da un numero di Stati che hanno superato la soglia necessaria di 55 e che rappresentano oltre quel 55% di ratifiche che era la soglia minima per poter andare avanti verso ulteriori progressi alla COP 22 di Marrakech.

I lavori inizieranno a partire da lunedì 7 novembre 2016, e dovranno proseguire con una accelerazione del tutto nuova, in quanto gli Stati devono mettere da parte il loro egoismo e la loro inerzia ed affrontare tutti assieme la sfida climatica, partendo da un accordo vincolante da adottarsi a Marrakech, o nei mesi immediatamente successivi, finalizzato a costituire la premessa di un atto di grande rilievo politico di risonanza mondiale: un Piano Mondiale per l’Ambiente, che preveda l’assunzione di impegni vincolanti da parte degli Stati e la costituzione di un’Organizzazione Mondiale per l’Ambiente, dotata di reali poteri, gestita da un’Alta Autorità indipendente e che disponga di adeguate risorse finanziarie proprie.

Detta Organizzazione Mondiale costituirà lo strumento per gestire tutti insieme , gli Stati del Mondo, le emergenze ambientali globali , per incoraggiare i Paesi in via di Sviluppo a condividere la diminuzione di emissioni di carbonio ( CO2 ) e i Paesi sviluppati ad aiutarli fornendo loro una considerevole quota di sostegno finanziario e tecnologico. Il modello di istituzione proposto dai Federalisti europei nella Petizione: “Fermiamo insieme la febbre del Pianeta – Un Piano Mondiale per l’Ambiente, (che si può firmare sui siti: AvaazEuropa in movimento, oppure Istituto Paride Baccarini), è quello della Comunità Europea del carbone e dell’acciaio (CECA) nel processo di unificazione europea.

Anche l’Organizzazione Mondiale per l’Ambiente (OMA), in inglese WEO (World Environment Organization), potrebbe essere affiancata, come fu la CECA, da un’Assemblea Parlamentare e costituire l’embrione del primo Parlamento Mondiale. E’ importante ribadirlo a pochi giorni dalla conclusione della settimana di mobilitazione a livello Planetario in favore della creazione di un Parlamento Mondiale.

E’ necessario quindi un nuovo ordine mondiale, democratico e federale (federazione mondiale), dal Quartiere al Mondo, regolato dal principio di sussidiarietà e capace di legare assieme Quartieri, Comuni, Regioni e Stati in una nuova società planetaria cooperativa e solidale, socialista, democratica, federalista ed ecologista. Consapevoli come siamo che questa non è utopia, ma è la realizzazione Kantiana dell’Unità Politica del genere umano, e che è l’unica via che deve essere percorsa e lo sarà, per la salvezza di noi tutti su questo Pianeta Terra.

Autore
Lamberto Zanetti
Author: Lamberto Zanetti
Bio
Membro della direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo e presidente dell'Istituto di Studi sul federalismo e l'unità europea Paride Baccarini
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