"Si tratta di ritornare ai principi fondativi indicati nel Manifesto di Ventotene del 1941." così ha cominciato la parte conclusiva dell'intervento la Presidente della Camera nella sua orazione davanti a una piazza Matteotti gremita per le celebrazioni genovesi per il 25 aprile.
"L'Europa è a un bivio: non riesce a dare le risposte che i giovani si aspettano e neanche ai problemi globali come la lotta al terrorismo o la gestione dei flussi migratori. Nonostante questo non dobbiamo - afferma l'on. Laura Boldrini - tornare indietro agli Stati nazione. Ed è per questo che non possiamo stare a guardare: dobbiamo prendere in mano il nostro futuro senza aspettare che tutto crolli. Lavoro, crescita, ricerca e innovazione devono essere alla base della nuova Europa".(1)
"Per fare ciò - continua la Boldrini - occorre ritornare ai principi fondativi del Manifesto di Ventotene del 1941; erano giovani quegli antifascisti che vennero mandati al confino obbligato, avevano poco più di trent'anni, li misero su questa piccola isola perché pensavano che così non avrebbero più elaborato, non avrebbero più progettato. E invece si sbagliarono perché quei giovani antifascisti, Spinelli, Rossi, Colorni, Ursula Hirschmann tutti loro pensavano eccome e pensarono ad un grande progetto politico, mentre in Europa gli Stati europei si facevano la guerra loro pensavano agli Stati Uniti d'Europa. Immaginatevi che progetto alto! E allora noi da lì dobbiamo ricominciare e io sono stata molto felice oggi di rendere omaggio, insieme a tutti voi e a tutte le autorità, a Sandro Pertini che fu recluso nel carcere di Santo Stefano a Ventotene e a Luciano Bolis coraggioso antifascista che con Spinelli fondò il Movimento Federalista Europeo!"
Durante la posa della corona commemorativa per Luciano Bolis sotto i portici dell'Accademia la Presidente della Camera ha ricevuto dai federalisti genovesi(*) l'appello "Senza una politica migratoria umana ed un'Europa federale non c'è futuro" sostenuto da 50 associazioni. Sul tema dell'accoglienza ai migranti Laura Boldrini è stata molto chiara: «Questa Europa ha deciso di subappaltare alla Turchia il diritto di asilo, uno dei principi chiave della nostra Unione e della nostra stessa civiltà. Euripide nei “Figli di Eracle” racconta di quando Atene sfidò il veto del re di Argo ad accogliere i suoi figli cacciati di casa. Sono le nostre radici: chi è perseguitato e chiede aiuto deve essere accolto. Io sono certa che quella attuale per l’Europa è solo una parentesi e che si tornerà a trovare una soluzione all’interno dei 28 Stati. Sarebbe l’unico modo per salvare la nostra storia»(2).
E nel punto in cui Luciano Bolis fu arrestato dai fascisti nel febbraio 1945 la Presidente ha salutato i giovani federalisti europei genovesi con una battuta: "Ci vediamo a Ventotene".
Ed, infatti, Laura Boldrini conclude la sua orazione con un caloroso invito generale alla piazza: "E allora io sono qui per invitarvi tutti a Ventotene a fine agosto per rispondere ad un invito che è stato fatto dai Giovani Federalisti Europei per rendere omaggio a Spinelli che lì è sepolto, ma anche per discutere di Europa, di quale Europa vogliamo, e lo faremo insieme ai presidenti dei Parlamenti e ai giovani federalisti che vorranno stare li a ragionare insieme". Nel confino ventotenese i giovani antifascisti ragionavano "sugli Stati Uniti d'Europa e su un continente giusto, democratico e solidale: sono questi i valori che portarono tanti giovani a lasciare gli studi, a lasciare la casa, a lasciare il lavoro e a unirsi ai partigiani per liberare questa città, per liberare l'Italia e per liberare l'Europa".
Da Genova, medaglia d'oro della Resistenza e unica città d'Italia in cui i nazisti si arresero ai partigiani, la Presidente della Camera lancia la sfida degli Stati Uniti d'Europa. E lo fa promuovendo una iniziativa importante per il rilancio del processo di integrazione europea per il prossimo 28 agosto: invitando a Ventotene a discutere del futuro dell'Europa i presidenti delle Camere basse che hanno sottoscritto una dichiarazione comune per una unione federale di Stati e i giovani federalisti europei, la nostra più bella speranza per un'Europa giusta, democratica e solidale.
Approfondimenti:
(1) La trascrizione dell'intervento di Laura Boldrini è a cura di Walter Rapetti.
(2) Intervista di Laura Boldrini al Secolo XIX di lunedì 25 aprile: "Boldrini: ora un’Europa federale che non lasci indietro nessuno"
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2016/04/25/ASsAUzUC-boldrini_federale_indietro.shtml
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