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Europa in Movimento

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ll Crowdfunding salvera’ l’Unione Europea! O almeno si spera. E’ di pochi giorni fa l’uscita del rapporto The Current state of Crowdfunding” dove si racconta come l’industria del crowdfunding in Europa continui a crescere. Il grande progetto politico di Spinelli, si sa, non si e’ mai realizzato completamente, ma quel che resta del grande sogno europeo, ovvero l’Ue, ha da tempo bisogno di intervenire per ripristinare condizioni favorevoli per la crescita sostenibile, ovvero trovare altri modi per indirizzare nuovi fondi verso investimenti a lungo termine.

Nella recente pubblicazione curata da 27 esperti nazionali, vengono messi a confronto i regolamenti, le dimensioni del settore del Crowdfunding e le posizioni dei governi e del settore bancario. Alessandro Lerro di Lerro&Partners ha stilato il capitolo sull’Italia ed ha evidenziato come siano essenziali le sinergie fra le aziende tradizionali e le startup che utilizzano i nuovi sistemi di finanziamenti “ Il crowdfunding partecipa sempre di più all’innovazione fornendo idee, tecnologie e risorse. Solo le aziende - ha concluso Lerro - che impareranno a cavalcare questa grande ondata vinceranno la gara“.

Nell’analisi si prende in considerazione sia la tipologia di finanziamento dal basso “con un ritorno finanziario sia quello senza. Emerge che in quasi tutti i paesi europei l’ecosistema crowdfunding e’ in aumento, anche se rimangono grandi differenze fra paese e paese.
Ad esempio, il Regno Unito si conferma la realta’ piu’ aggiornata sul tema e quello che maggiormente usufruisce di questo sistema. Mentre l’Olanda, la Francia, la Germania, l’Estonia e Austria lo utilizzano meno. Tuttavia lo sviluppo di questa pratica, in ciascuna delle nazioni, ha un potenziale tale da rendere il mercato della finanza alternativa particolarmente significativo nei prossimi anni.
Nella terra della bella Albione, addirittura, si calcola che l’industria del crowdfunding fornisca già una valida alternativa alla finanza tradizionale e rappresenti oltre il 10 percento dei finanziamenti alle PMI. Questo tipologia di finanziamento viene realizzato principalmente mediante piattaforme on line quali Crowdcube, Funding Circle e Kickstarter
Queste campagne hanno suscitato un vero e proprio interesse ed attenzione, sia da parte dei governi nazionali, sia da parte dell’Unione Europea.
La Commissione Europea vede un enorme potenziale nel crowdfunding sia a complemento delle tradizionali fonti di finanziamento, che per contribuire al finanziamento dell’economia reale, ad una crescita intelligente ed inclusiva e alla creazione di posti di lavoro. "Il crowdfunding è un’ importante fonte di finanziamento. Ogni anno per circa mezzo milione di progetti europei che altrimenti non riceverebbero mai i fondi per vedere la luce".Come affermato in vari documenti dell’esecutivo UE,
Ma sul fenomeno ci sono ancora molte luci e ombre. Fondamentale per lo sviluppo e’ stato l’ atteggiamento positivo da parte di alcuni decision making, che hanno favorito una regolamentazione evoluta e adeguate esenzioni fiscali. Certo, poi, esiste sempre l’incognita dei pagamenti online che non sono molto diffusi in alcuni paesi, fra cui il nostro. Questa diffidenza verso i pagamenti digitali rallenta molto l’affermarsi del crowdfunding in Italia. Un’altra esigenza che traspare dalla lettura del rapporto e’ la necessità urgente di una maggiore trasparenza sui dati aggregati e anche quella di definire una chiara tassonomia europea. Nella maggior parte dei paesi non ci sono dati disponibili sui volumi complessivi del settore.
L’obiettivo dei governi per far funzionare il sistema crowd deve essere quello di rimuovere le barriere che derivano da norme esistenti e di promuovere l’accesso ai finanziamenti per le PMI e le start-up. “La nostra ricerca mostra che c’è una correlazione forte e positiva tra il supporto dei governi e la crescita e la maturità del settore. Siamo felici di vedere - afferma Ronald Kleverlaan, CEO di CrowdfundingHub - che sempre più paesi stanno adottando normative mirate e ci aspettiamo che i volumi del crowdfunding crescano ulteriormente nei prossimi anni “.

Con questo sistema si offre la possibilità ad individui, startup ed aziende di piccole dimensioni, (terminologicamente SME) che, per via della crisi e dei vincoli opposti dalle banche alla concessione di prestiti, hanno perso liquidità necessaria per gli investimenti, di finanziarsi grazie alle donazioni offerte da gruppi di investitori.

Attraverso questa pratica nelle sue diverse forme, negli ultimi anni in Europa sono stati raccolti fondi pari a oltre un 1 miliardo di euro. Un articolo pubblicato dalla rivista Forbes ha stimato il Return on Investment (ROI) derivante dall'attività di raccolta dei fondi in rete in circa 813$ l'ora. La maggiore crescita si registra per i progetti legati alla creatività ed al sociale. Fiore all'occhiello del nostro Paese è stata la raccolta fondi organizzata da DeRev,(piattaforma tutta italiana) che ha incassato circa un milione di euro per il rilancio della Città della Scienza di Bagnoli, dopo l'incendio doloso che la distrusse nel marzo 2013.
L'intento dell'Unione Europea deve essere quello di armonizzare le normative nazionali in merito, e di risolvere tutte le problematiche che il settore ancora presenta: dalla mancanza di sensibilizzazione e di know-how, a quelle legate alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale, passando attraverso i problemi relativi alle frodi e alla protezione dei consumatori, fino a quelli dovuti all'incertezza giuridica e ad adempimenti normativi.
Con questo sistema si va nella direzione di realizzare politiche che l’Ue ha sempre inserito nella sua agenda politica. Si vogliono porre le basi per la democratizzazione degli investimenti e dei finanziamenti , si vuole incidere sul tessuto sociale. Con l’abbattimento delle barriere burocratiche inoltre si vuole agire sull’educazione finanziaria.
Perché come ci insegna Spinelli: “Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie tra i giovani. Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell’attuale crisi della civiltà europea, (…) La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà.

Autore
Simona Davoli
Author: Simona Davoli
Bio
Simona Davoli è giornalista professionista e iscritta al MFE Roma. Si occupa da sempre di tematiche europee, internazionali. Ha svolto la propria attivita’ professionale, per varie testate, fra cui la sede di corrispondenza di New York dell’ANSA. Attualmente si occupa di comunicazione nel settore del Crowdfunding collaborando con l’Universita’ di Roma “Tor Vergata” come ricercatrice.

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