del Comitato io sto con Riace
"La criminalizzazione dell’esperienza di Riace e l’assurdo arresto di Mimmo Lucano sono stati il detonatore che ha fatto esplodere l’ansia di libertà, di giustizia sociale, la voglia di ritrovarsi in tanti/e in Italia, in Europa e in altri angoli del mondo, in nome dell’umanità, della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione, di un’altra idea di società e di mondo. Si è così rotta la cappa plumbea e oppressiva del securitarismo nazionalista e sovranista, che grava sull’Italia e sull’Europa, chiude i porti, smantella i sistemi di accoglienza diffusa, respinge i disperati che scappano da condizioni esistenziali inumane, che rincorrono sogni di libertà e di una vita migliore.
L’esperienza di Riace rompe l’inseguimento al ribasso dei mercanti della paura e dell’odio sociale, da troppo tempo messo in atto anche da grandi forze, in passato democratiche, in nome di una palingenetica e asettica modernizzazione ed apre la via della riscossa dei grandi valori umani, sociali, civili e politici della nostra Costituzione nata dalla vittoria della Resistenza Antifascista e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del dicembre 2007, che –è bene ricordarlo- ha avuto tra i suoi estensori un grande uomo e un insigne giurista italiano: Stefano Rodotà.
L’esperienza di Riace è prova concreta della possibilità che esiste una strada per il riscatto e la rivitalizzazione non solo delle zone interne della Calabria, della dorsale appenninica e di tutte le aree interne del nostro Paese,ma di tutti i piccoli paesi e delle periferie in tutta Italia.
Quello di Riace è un vento che spazza la rassegnazione e che non vuole e non può essere ingabbiato in contenitori di qualsivoglia natura, come hanno mostrato la grande manifestazione del sei ottobre a Riace e le centinaia di iniziative che si sono svolte e continuano a svolgersi in Italia ed all’estero.
Un vento che va sostenuto e rilanciato con la moltiplicazione delle iniziative locali e una grande manifestazione nazionale unitaria da tenere in tempi brevi che, nell’immediato porti a bloccare il vergognoso ordine di deportazione dei migranti che riporta alla memoria tragiche deportazioni di altri tempi ed il provocatorio decreto sicurezza del governo . E contestualmente apra la prospettiva a nuovi scenari di governo del Paese e dell’Europa. Un’Europa aperta all’accoglienza che abbatte i muri e dice no al razzismo.