Gentile On. Luigi Di Maio,
abbiamo ascoltato il suo intervento di ieri in cui ha affermato che il Movimento 5 Stelle non è più disposto a contribuire al bilancio europeo se non viene risolta la questione della ricollocazione dei migranti.
In poche righe, parlando non come ministro ma come leader del Movimento 5 Stelle, ha dato una prova inequivocabile della sua ignoranza delle cose europee e della sua incapacità di gestire la cosa pubblica.
Intanto domani non ci sarà a Bruxelles una riunione della Commissione europea chiamata a deliberare sulla distribuzione dei 149 obiettori di coscienza eritrei per ora sequestrati in territorio italiano sulla base di un abuso di potere del ministro dell’interno italiano.
Ci sarà invece una riunione dei rappresentanti di 12 governi nazionali per verificare l’esistenza di una eventuale disponibilità volontaria ad accogliere una parte di questi obiettori.
Come dovrebbe sapere la Commissione europea non ha nessun potere deliberativo, prigioniera della decisione dei capi di Stato e di governo del 28 giugno che hanno unanimemente concordato sul principio del carattere volontario delle ricollocazioni di richiedenti asilo e di un trattato voluto dai governi (fra i quali il governo Forza Italia-Lega) che attribuisce agli Stati la responsabilità di fissare quote nazionali di flussi migratori
La minaccia di non pagare all’Ue 20 miliardi non corrisponde a dati reali ed espone l’Italia al rischio di perdere quel poco di credibilità rimasta ai nostri negoziatori.
Gli ultimi dati certi riguardano l’esercizio 2016 (*) quando l’Italia versò nelle casse europee 13,939 miliardi e ne ricevette 11,592 miliardi con un saldo netto negativo di 2,347 miliardi ben lontani dai 20 miliardi da lei dichiarati. Vale la pena ricordare che l'appartenenza all'Unione europea presenta ben altri vantaggi non riconducibili a meri dati numerici.
Inoltre ci permettiamo di sottolineare che i deputati europei del Movimento 5 Stelle hanno votato contro la risoluzione del Parlamento Europeo e della Commissione Europea che prevedeva, tra le altre cose, la ricollocazione obbligatoria dei migranti in tutta Europa e più risorse finanziarie ai Paesi di primo ingresso, come l'Italia, per gestire i flussi migratori.
Le chiediamo, pertanto, di spiegarci come mai i suoi colleghi al Parlamento europeo hanno votato contro gli interessi italiani e a favore dei nazionalisti ungheresi, polacchi e austriaci.
Cordiali saluti,
Laura Baglieri (Mfe Verona)
Luca Bonofiglio (Mfe Genova)
Pier Virgilio Dastoli (Movimento Europeo, presidente)
Jacopo Di Cocco (Mfe Bologna)
Piergiorgio Grossi (Mfe Liguria)
Angelo Morini (Mfe Ravenna)
Paolo Ponzano (Mfe Roma)
Nicola Vallinoto (Mfe Genova)
Marco Villa (Mfe Genova)
Lamberto Zanetti (Mfe Forlì)
(*) Fonte dati: http://ec.europa.eu/budget/figures/interactive/index_en.cfm -> "Download data 2000-2017 with retro-active impact of the 2014 own resource decision"