di Paolo Acunzo
Il processo d'integrazione europeo per come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi non pare piu in grado di rispondere efficacemente alle varie sollecitazioni in corso: Le questioni della sicurezza e quelle ambientali, la crisi economica o il fenomeno dell'immigrazione. Oggi l'Europa deve essere ripensato in profondità insieme allo stesso concetto di sovranità nazionale. In questo contesto si è in presenza di un altro fenomeno a cui bisogna prestare attenzione: quello dei movimenti indipendentisti che fanno dello sbocco diretto all'integrazione europea il naturale fine della loro azione.
L'incontro di Capranica con Luca Bellizzi, delegato del governo Catalano in Italia, mira proprio ad approfondire il tema di quali sfide potrebbe aprire la Catalogna ad un processo che ormai cosi come è dimostra tutti i suoi limiti e quali prospettive potrebbe avere nel percorso verso la Federazione europea.
Il tema è di particolare attualità dopo il referendum simbolico dell'anno scorso e la vittoria degli indipendentisti nelle elezioni regionali di settembre, ma ancor di più in vista delle elezioni politiche in Spagna del prossimo 20 dicembre.
Dunque un tema caldo e sicuramente non scontato, ma che vale la pena di affrontare e approfondire ai massimi livelli se si ha l'ambizione di rimettere l'Europa in movimento.
Comunicato stampa del Comune di Capranica (VT)
La Catalogna, importante comunità autonoma della Spagna che conta ben 7 milioni e mezzo di abitanti (su un totale di 47 milioni di cittadini spagnoli) e negli ultimi anni è sempre più orientata verso la ricerca di indipendenza come è emerso dalle elezioni autonome dello scorso 27 settembre, nel 2015 ha aperto una delegazione del suo governo regionale (Generalitat de Catalunya) in Italia. Luca Bellizzi, capo della sede e delegato della Generalitat a Roma, quali sono gli obiettivi della sua rappresentanza, ha tenuto a specificare sin dall’inizio del suo mandato quanto l’economia, il commercio, il turismo e il patrimonio culturale siano al centro del suo lavoro di conoscenza del territorio. L’Italia costituisce, infatti, un paese strategico per la Catalogna dal punto di vista economico a partire dato sulle esportazioni dal quale risulta che l’Italia sia il terzo paese di destinazione (dopo la Francia e il Regno Unito) delle merci prodotte in Catalogna Il 28% delle esportazioni della Spagna parte dalla Catalogna. Tra i prodotti più esportati, risultano sono quelli chimici (16% del totale), le auto e i componenti per l’industria motoristica (16,3%), i prodotti agro-alimentari e le bevande (11,6%), i prodotti tessili (7,6%), i medicinali (6.9%) e i macchinari (6,3%). Il 15% degli investimenti esteri catalani si concentra in Italia in settori chiave quello farmaceutico, insieme alle infrastrutture e alla tecnologia. I rapporti culturali sono altrettanto importanti e questo è testimoniato dal fatto basti ricordare il fatto che l’italiano sia la terza lingua verso la quale si traducono i libri pubblicati in catalano.
La sede della Generalitat de Catalunya a Roma si inserisce nel quadro delle aperture di altre delegazioni all’estero, a supporto delle rappresentanze già operative a Bruxelles, Washington, Parigi, Londra, Berlino e Vienna. La Generalitat si è distinta per la capacità di utilizzo del fondi comunitari.
Nel corso del dibattito che si terrà venerdì 11 dicembre a Capranica presso la Sala Nardini (Piazzetta Corte degli Anguillara) in occasione dell’evento “Le nuove sfide dell’integrazione europea: il caso della Catalogna | Els nous reptes de la integració europea: el cas de Catalunya” co-organizzato con MFE Roma, il Blog Europainmovimento.eu e con il Centro Studi “La Parabola”, saranno affrontati in particolare i temi relativi all’integrazione e del Federalismo europeo, soprattutto per quanto riguarda il ruolo delle nuove generazioni.
Quest’incontro assume una particolare rilevanza anche in vista delle elezioni del prossimo 20 dicembre, quando gli spagnoli si recheranno alle urne per eleggere i nuovi membri delle Cortes Generales, ovvero il Parlamento nazionale.
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