Il provincialismo italiano, che è inesorabilmente radicato nelle forze politiche italiane, ha manipolato il primo discorso di Michelle Bachelet a Ginevra lasciando intendere che l’obiettivo principale della sua azione sarebbe stata la crescita del razzismo in Italia.
Michelle Bachelet (figlia di un prigioniero politico morto in carcere e torturata dagli aguzzini di Pinochet che aveva interrotto brutalmente l’esperienza esaltante di Allende con il sostegno degli Stati Uniti) ha presentato lo stato drammatico delle violazioni del diritto umanitario nel mondo alla vigilia delle celebrazioni dei settanta anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Ha rilanciato in primo luogo le accuse della Corte penale internazionale alla Birmania.
Ha chiesto al Consiglio dei diritti dell’Uomo di creare un organo internazionale indipendente per raccogliere, preservare e analizzare le prove dei crimini internazionali.
Ha accusato la Cina per le discriminazioni religiose nei confronti della minoranza mussulmana nella regione di Xinjiang.
Ha ricordato i conflitti armati in Siria e nello Yemen senza dimenticare le decine di paesi dove le violazioni dei diritti dell’Uomo sono all’ordine del giorno.
Michelle Bachelet ha infine scritto e parlato lungamente della questione migratoria denunciando le politiche di alcuni governi occidentali come gli Stati Uniti, l’Ungheria, l’Italia e l’Austria ricordando che ci sono nel mondo duecento cinquanta milioni di persona in cerca di rifugio su sette miliardi e mezzo di abitanti.
Consigliamo a tutti di leggere la versione scritta del suo discorso(*) e di diffonderne il link sui social a cui ciascuno ha accesso.
(*) Il video del discorso di Michelle Bachelet a Ginevra