Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per salvare la faccia al suo vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, sta cercando di far credere all’opinione pubblica italiana che una parte dei 450 profughi - salvati sulle navi Frontex e della GDF – sarà ricollocata solo per il pugno duro del Ministro degli Interni e le sue sollecitazioni ai capi di Stato e di governo di 27 paesi europei.
Le cose non stanno così e ce lo dicono i dati giornalieri forniti con precisione dal Ministero degli Interni.
Dal 1° gennaio al 9 luglio 2018, sono sbarcati in Italia 17168 uomini, donne e bambini di cui 11602 provenienti dalla Libia. Nei dodici mesi del 2017 erano sbarcate in Italia 86520 persone di cui 82520 provenienti dalla Libia.
Secondo una prassi consolidata che tiene conto in particolare del ricongiungimento familiare e delle capacità di accoglienza dei paesi europei, le autorità italiane (prefetture, questure, organizzazioni umanitarie e internazionali…) hanno provveduto alla ricollocazione di 12739 persone così distribuite:
Germania 5439
Svezia 1408
Paesi Bassi 1020
Svizzera 922
Norvegia 826
Finlandia 779
Francia 641
Belgio 471
Portogallo 361
Lussemburgo 299
Spagna 235
Slovenia 81
Malta 67
Cipro 47
Romania 45
Austria 45
Lettonia 34
Croazia 21
Bulgaria 30
Estonia 6
La ricollocazione avviene dunque come prassi normale e il numero dei richiedenti asilo che rimane in Italia è sempre largamente inferiore a quelli che raggiungono altri paesi europei.
E’ venuto il momento di mettere in luce la campagna di distrazione di massa condotta dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli Interni.
Il re o meglio i re sono nudi. Riveliamolo all’opinione pubblica italiana.