(*) Nelle conversazioni con i giovani ho constatato spesso il loro interesse per il “Manifesto di Ventotene” e l’idea che l’unità federale dell’Europa sia oggi ancora più necessaria per affrontare nuovi e altrettanto gravi problemi comuni.
Ho scoperto in molti giovani un pensiero che potrebbe essere formulato con le parole scritte da Altiero Spinelli alla vigilia della firma dei trattati di Roma nel marzo 1957:
“La Federazione europea non è un bell’ideale cui rendere omaggio per poi occuparsi d’altro ma un obiettivo per la cui realizzazione occorre agire ora: non si tratta di un invito a sognare ma a operare”.
Essa era per Spinelli la possibilità di controllare “quei Leviatani impazziti” degli Stati-nazione perché lo Stato federale avrebbe impedito loro di diventare mezzi di oppressione e sarebbe stato da essi impedito di diventarlo lui.
I confinati della “Mensa E” di Ventotene avevano letto quel che aveva scritto Victor Hugo nel 1876:
“Quel che succede in Serbia dimostra la necessità degli Stati Uniti d’Europa: che i governi facciano posto ai popoli uniti. Mai più guerre. Libero pensiero, libero scambio, fratellanza. La Repubblica d’Europa, non vi è altra realtà politica diversa da essa. Ciò che le atrocità in Serbia mostrano è la necessità di una nazionalità europea, un governo uno, la democrazia in pace con se stessa, in una parola: gli Stati Uniti d’Europa!”.
L’esistenza dell’Unione europea ci rende immuni dal rischio che tornino dittatori come Adolf Hitler, Benito Mussolini, Francisco Franco, Antonio Salazar, Iosif Stalin o il nazista austriaco Arthur Seyss-Inquart.
L’Europa tuttavia non è ancora immune dalle metastasi del totalitarismo che assumono le forme della xenofobia o la negazione dei diritti collettivi delle minoranze o pericolose esasperazioni nazionaliste.
Affinché l’Europa ne sia immune dobbiamo tutti operare per rafforzare il patrimonio costituzionale europeo con i doveri della solidarietà e la garanzia dei diritti umani e sociali: “il diritto di avere diritti” come ha scritto Stefano Rodotà.
Fra di essi ci sono il diritto alla dignità umana e alla vita di chi fugge non solo dalle guerre ma anche dalla fame e dalle catastrofi ambientali con la radicalizzazione delle crisi e la rarefazione dei beni comuni cui le istituzioni internazionali e gli Stati, a cominciare dall’Unione europea, non hanno dato finora risposte adeguate.
Il Movimento europeo ha unito la sua voce a chi ha chiesto un piano di investimenti per l’Africa, l’apertura di vie legali d’accesso per i rifugiati e i migranti, la soppressione dei nuovi controlli alle frontiere interne, il diritto del suolo e il pieno rispetto del diritto europeo e delle Convenzioni internazionali nei rapporti con paesi terzi come la Turchia.
Nel difendere questi valori, dobbiamo sapere che quel che avviene in una parte dell’Unione riguarda tutta l’Unione.
Così il secondo turno delle elezioni presidenziali in Austria riguarderà tutta l’Unione e non solo i cittadini austriaci.
Per difendere questi valori e riprendere il cammino tracciato dai confinati della “Mensa E” di Ventotene (Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann e Ada Montanari) abbiamo proposto di avviare un’azione popolare – Altiero Spinelli l’avrebbe chiamata “la via rivoluzionaria dell’agitazione popolare” – allo scopo di combattere tutti insieme la disgregazione nell’Unione e dell’Unione.
Il primo atto di quest’azione – dopo il corteo di oggi da Montecitorio al Campidoglio in cui diremo che il “No” all’Europa dei Muri e il “SI” all’Europa dei diritti esige un salto verso l’integrazione federale – avrà luogo a Ventotene il 22 maggio per rinnovare il nostro impegno a proseguire sulla rotta verso gli Stati Uniti d’Europa indicata da Altiero Spinelli.
Arrivederci a Ventotene !
Il video integrale della manifestazione alla Camera dei Deputati: http://webtv.camera.it/evento/
* Intervento di PierVirgilio Dastoli, Presidente del Movimento europeo, Camera dei Deputati, 8 maggio 2016