Nei giorni scorsi un articolo pubblicato da Michele Ballerin, vicesegretario del Movimento Federalista Europeo, sul “Courrier International” ha registrato un successo di pubblico eccezionale, superando in poco tempo 15.000 gradimenti e condivisioni sulla pagina Facebook del giornale, e scatenando un acceso dibattito soprattutto fra i giovani francesi della “generazione Erasmus".
L’articolo - un vero appello alla mobilitazione rivolto alle generazioni di europei più giovani - era apparso originariamente sull’Espresso. L’autore identifica la generazione Erasmus come il soggetto sociale che più avrebbe da perdere se l’Europa rinunciasse alla conquista della libera circolazione delle persone e, così facendo, gettasse alle ortiche sessant’anni di integrazione europea. Segue l’invito a ribellarsi alla miope condotta dei governi nazionali e a rivendicare, da protagonisti, il proprio futuro in Europa, rilanciando il processo della sua unificazione politica.
Bisogna ritornare al grande progetto della Federazione europea, lanciato nel 1941 dal Manifesto di Ventotene, e individuare il cammino da percorrere. Spetta all'Europa e alla generazione Erasmus prendere l'iniziativa per colmare il vuoto di potere che si è formato ai suoi confini con un piano che miri a promuovere pace, sviluppo sostenibile e democrazia nell'area mediterranea.
La straordinaria risposta all'appello di Ballerin spazza via ogni dubbio sul fatto che esista una gioventù europea al di sopra dei nazionalismi e trasversale agli schieramenti politici, capace di emozionarsi e reagire quando si tocca la sua appartenenza allo spazio europeo; e fa sperare che questo soggetto, finora soltanto sociale, possa diventare anche politico, se i federalisti sapranno portarlo sul terreno della mobilitazione.