“Oggi l'Italia ha ricevuto 10 miliardi di euro in prestiti nel quadro del piano Ue SURE”. Lo ha scritto su Twitter in italiano la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che aveva anticipato la notizia già il 26 ottobre. "L'Europa è con voi" ha aggiunto.
SURE (acronimo di Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency) è uno strumento (temporaneo, fino al 31 dicembre 2022) di assistenza finanziaria dell'UE per un totale di 100 miliardi di euro che aiuterà gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell'occupazione come la copertura di costi direttamente connessi all'istituzione o all'estensione di regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi a seguito dell'attuale pandemia COVID-19.
La Commissione europea ha erogato una prima quota di 17 miliardi di euro a Italia, Spagna e Polonia. Oltre quindi ai 10 miliardi per l'Italia, la Spagna ha ricevuto 6 miliardi e la Polonia 1 miliardo. Una volta completate tutte le erogazioni SURE, l'Italia riceverà un totale di 27,4 miliardi, la Spagna 21,3 miliardi e la Polonia 11,2 miliardi.
Le linee di finanziamento di SURE prevedono un versamento di garanzie proporzionate al PIL, fino a raggiungere una quota pari a 25 miliardi di euro complessivi, da parte degli Stati membri. Non c'è, è vero un limite prestabilito di accesso, ma i tre Stati membri che più utilizzeranno SURE non potranno ricevere complessivamente più del 60% del fondo. Il capitale verrà riscontrato con il ricorso al mercato della Commissione europea. Al 20 ottobre, la domanda dei titoli è stata da record: un controvalore di 233 miliardi. Le prime due emissioni obbligazionarie di SURE sono a 10 e 20 anni, rispettivamente con scadenza 4 ottobre 2030 e 4 ottobre 2040. Per il segmento più breve spread nell'area di 6 punti base sopra il tasso midswap, la seconda nell'area di 17 punti base, che in periodo di tassi negativi sul mercato diventano decisamente appetibili. Per quanto riguarda l'ammontare dagli attuali 17 miliardi (rispettivamente per le prime due emissioni 10 e 7 miliardi) si arriverà a un totale previsto di 30 miliardi nel 2020 fino a un complessivo (già approvato dal Consiglio europeo su proposta della Commissione) di 87,9 miliardi di prestiti a beneficio di 17 Stati membri.