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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Il carcere di Santo Stefano

Il 1° agosto scorso è stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano a largo di Ventotene. La firma è stata apposta a Palazzo Chigi dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal Direttore dell'Agenzia del Demanio, Roberto Reggi. Il giorno seguente, il 2 agosto quindi, è stata inaugurata sull’isola un’elisuperficie, evento avvenuto alla presenza degli stessi firmatari Reggi, Boschi e Franceschini nonché dell’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri.


Il contratto è la concretizzazione dell’iniziativa dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi il quale ha visitato questi luoghi della provincia di Latina simbolo del progetto europeo; una prima volta il 30 gennaio 2016 accompagnato dal ministro Franceschini e dal presidente Zingaretti, ha reso omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, nel piccolo cimitero dell’isola di Ventotene (nel trentennale della scomparsa del Padre dell’Europa); una seconda volta il 22 agosto sempre del 2016, durante il vertice con la Cancelliera tedesca Merkel e l’allora Presidente francese Hollande, quando, parlando dal ponte della portaerei Garibaldi ormeggiata al largo dell'isola, indicò Ventotene e Santo Stefano, come “luoghi simbolo della grandezza dell'Europa”. Nella prima occasione Renzi fece una promessa: sarebbe tornato a Ventotene il 31 agosto 2017, 110 anni dopo la nascita di Spinelli, per presentare un progetto per la realizzazione di una «foresteria dove formare l’elite della classe dirigente che governerà l’Europa nei prossimi decenni» e la parte dei lavori di restauro completati a quella data.
Oggi, al posto di Renzi, non più presidente del Consiglio, è presente la Sottosegretaria Boschi ad annunciare, sui social network, il progetto di valorizzazione dell’ex carcere dell’isola di Santo Stefano: “70 milioni di euro per riaprire le porte di un luogo simbolo della resistenza antifascista e degli ideali europei dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi idearono il Manifesto di Ventotene. Un progetto dei #MilleGiorni nato per restituire questo luogo, simbolo dell'unità europea, ai giovani di tutta Europa che qui potranno fare formazione e condividere le proprie idee. Una promessa che oggi diventa realtà grazie al lavoro del Governo, della Regione Lazio e del Comune di Ventotene. Insieme rafforziamo le nostre radici per andare #avanti”.
Pur apprezzando l'impegno preso e lo sviluppo dell'operazione del Governo, è d’obbligo una precisazione. Il carcere di Santo Stefano (dismesso nel 1965) non è mai stato “un luogo simbolo degli ideali europei”, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi non hanno ideato qui il "progetto di Manifesto. Per un’Europa libera e unita”, meglio noto, come Manifesto di Ventotene, perché non sono stati internati nell’ergastolo.
Santo Stefano vede oggi quel che resta di un carcere borbonico dedicato a criminali comuni e dove, nel Risorgimento, hanno “soggiornato” anche figure di spicco del Risorgimento come Silvio Spaventa e Luigi Settembrini. Durante il regime fascista sono stati reclusi Sandro Pertini, per poco tempo causa le sue condizioni di salute, e Umberto Terracini. Ma non vi è traccia nella “lista degli ospiti” né di Spinelli né di Rossi.
Infatti i due citati grandi federalisti europei sono stati al confino politico di Ventotene (Rossi dalla primavera del 1939 e Spinelli dal luglio dello stesso anno) dopo aver già trascorso diversi anni nelle carceri fasciste ma non a Santo Stefano; prima di essere liberati con la caduta del fascismo, Rossi è stato ancora al carcere di Regina Coeli, dove era stato condotto da Ventotene a inizio luglio del 1943, mentre Spinelli ha lasciato Ventotene il 18 agosto.
Veramente importante per l’europeismo e per la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa è, invece, l’attività che viene svolta sull’isola di Ventotene proprio a ricordo di quel che è stato il confino politico e il Manifesto. Infatti, Altiero Spinelli ripeteva sempre che, per affrontare con qualche possibilità di successo gli eventi che caratterizzano su scala mondiale la nostra epoca, occorre “pensare europeo”: gli Stati nazionali non possono da soli costruire un assetto internazionale capace di garantire la pace, la giustizia, la solidarietà, ma possono farlo partendo da una condivisione anche “culturale” con le giovani generazioni. E questa idea di Spinelli di formare i giovani ad una visione più ampia si concretizzò un anno dopo la morte di Altiero (avvenuta il 23 maggio 1986), quando la Regione Lazio, la Provincia di Latina, il Comune di Ventotene, il Movimento Federalista Europeo (MFE), l’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE), l’Associazione Europea degli Insegnanti (AEDE), il 3 luglio 1987, fondarono l’Istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli”, che svolge attività di formazione federalista europea non solo di giovani, ma anche di amministratori locali e cittadini, in particolare attraverso il Seminario di Ventotene (istituito con legge della Regione Lazio 13 giugno 1983, n. 37), che il prossimo 3 settembre giungerà alla XXXVI edizione nazionale.
Concludo. La formazione a Ventotene è di “casa”, quindi, da quasi 40 anni, e ciò è stato possibile e lo è ancora oggi, grazie al lavoro di volontari, giovani e meno giovani, del movimento che rappresento a livello regionale del Lazio, il MFE, nato per volontà proprio di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi a Milano, nell’agosto del 1943. Il MFE e la Gioventù federalista europea, con la loro attività di collaborazione con l’Istituto di studi “Spinelli”, garantiscono qualità e quantità di informazioni a tanti studenti che nel corso di questi anni (circa 3500 italiani e circa 1500 europei ed extra europei) hanno frequentato il Seminario nazionale ed internazionale di Ventotene. E’ auspicabile che il Governo italiano voglia supportare il Comune di Ventotene e l’Istituto di studi “Spinelli” donando una “vera” casa comune europea a Ventotene, per la realizzazione di un Centro culturale e di formazione europea per giovani studenti.

Autore
Mario Leone
Author: Mario Leone
Bio
Mario Leone, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Sapienza di Roma, con una tesi in Scienza delle finanze ("Unione monetaria europea e sistema federale"), ha conseguito un master in “Giurista di impresa” presso l’Università Roma Tre e un master in “Diritto tributario professionale” presso l’Università Roma Tor Vergata. Attualmente è funzionario della Direzione centrale servizi fiscali dell’Agenzia delle Entrate. E’ entrato nella formazione giovanile (GFE) del Movimento federalista europeo (MFE) nel 1991 e nel Comitato centrale del Movimento nel 1995, è attualmente membro del Comitato federale del MFE. E' stato segretario del centro regionale del Lazio del MFE (2014-2020). E' Direttore dell'Istituto di studi federalisti "Altiero Spinelli". Ha realizzato con l’Associazione europea degli insegnanti (AEDE), l’AICCRE (Associazione italiana del consiglio dei comuni delle regioni d'Europa) e la Provincia di Latina, programmi di formazione sulle tematiche europee, è relatore sulla storia e il processo di integrazione europea in programmi di formazione scolastica. L’AEDE provinciale di Latina nel 2010 gli ha attribuito l’annuale Premio Europa per l’impegno profuso per la diffusione dell’ideale europeista. Ha collaborato con la rivista “Il Dibattito federalista” edito dalla Edif e con “Il Settimanale di Latina” sulle tematiche europee. Collabora con il bimestrale "L'Unità Europea", con Iniziativa repubblicana e con Eurobull. Ha pubblicato nel 2017 il volume "La mia solitaria fierezza" (editore Atlantide) e nel 2019 il X Quaderno di Ventotene "Dal Manifesto di Ventotene all'azione federalista nella Resistenza".
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