* Ogni movimento o partito, una formazione politica quindi, non può non guardare con occhio attento alla formazione.
La formazione non può che essere europea, a questo devono rispondere i quadri di partito in funzione di quella alta amministrazione che dovrebbe essere rivestita dalla figura dei propri dirigenti. Questi devono essere legati ad una visione europea del partito stesso. Anche la formazione di base, non solo atto politico ma anche morale, deve essere al centro della programmazione perché senza una più ampia visione, che parta dalle comunità locali per finire agli ambiti internazionali, non si può aspirare a costruire una sana militanza politica che faccia partire dal basso la convinzione di una riforma delle Istituzioni anche a livello europeo.
L'Europa come realtà e non come sogno, che si realizza nei fatti. Ricordiamo l'impegno preso dall’ex presidente del Consiglio italiano, Renzi, con l'attenzione posta al nostro territorio pontino, di cui Latina ne è il capoluogo, in particolare all'isola di Ventotene, dove è nato il progetto moderno dell'unità europea. Un impegno che si sta trasformando in realtà appunto, con la prospettiva della creazione di un Centro di alta formazione per dirigenti e funzionari dell'amministrazione europea sull’Isola di Santo Stefano. Non è una semplice intuizione ma una necessità.
Ogni comunità, nel più vero senso e spirito di solidarietà, che si rimette al principio di sussidiarietà, è artefice del proprio destino se assesta il proprio sguardo all'Europa, intesa non solo come opportunità di finanziamenti ma come un esempio di valori condivisi. Ecco, questo dovrebbe essere il nostro modello di città integrata, una città europea, nei fatti e non negli slogan, nella quotidianità e non basata su un futuro incerto e improvvisato.
Vocazione all'integrazione, storicamente intesa della nostra comunità locale, perno per aprire ancor di più l'azione europea dei partiti. Agire pensando di essere soli, pensando di essere i migliori è il passo decisivo per il declino.
Una nuova mediazione tra le varie comunità, con la promozione di un forum europeo di studi e di proposta composto da associazioni, movimenti politici, enti no profit e di volontariato che si ispirano ai valori della pace e dell'integrazione, della solidarietà, perché essere cittadini, europei ed italiani, è uno status naturale ma bisogna aiutare la scuola ad attivare le coscienze dei più giovani. Il forum potrebbe programmare iniziative rivolte ai giovani, alle occasioni di scambi culturali con giovani di altre comunità europee, favorendo anche nello scambio culturale l'alternanza scuola lavoro, nei campi della formazione umanistica, economica, giuridica, scientifica.
Ogni città può diventare polo di attrazione ed evitare un anacronistico muro di intolleranza e di ignoranza. Ignorare l'altro significa negare anche la propria origine, fatta di persone, donne e uomini, che hanno dedicato la vita alla creazione e non alla distruzione. Il partito può svolgere quindi un compito rilevante. Anche nella sua articolazione di base può essere una agorà non locale ma europea se solo entrasse in temi anche di presunto “alto profilo” ma che mettono il cittadino nelle condizioni di comprendere la realtà per farlo diventare sempre più cosciente del suo essere cittadino, d’Italia e d’Europa.
Altiero Spinelli, che con Ernesto Rossi, è autore del Manifesto per una Europa libera e unita scritto a Ventotene nel 1941 durante il confino fascista, sottolineò con straordinaria lucidità, lo spartiacque tra la vecchia concezione del partito legato alla nazione e quella nuova legata al superamento delle barriere nazionali, distinguendo tra fra i partiti progressisti e partiti reazionari. La loro linea di divisione “cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale.”
Prendere definitivamente coscienza di questo ruolo, di questa visione, significa arginare i malumori della società che a volte si sostanziano in movimenti di “destra”, xenofobi e razzisti, e in movimenti di “sinistra” antisistema, anti-euro, antieuropeista.
Il compito dei partiti e dei movimenti politici sta in ciò: guidare la società ad una ricostruzione morale nel solco dei valori condivisi dell’unità europea, unico baluardo per la garanzia della solidarietà e la pace.
* stralcio di una relazione tenuta da Mario Leone al congresso PD Latina (2017)